sabato 28 febbraio 2015

La minaccia più temibile.







Non c'entra nulla ma se non l'avete ancora visto vedetevi quello che per me è il vero film dell'anno:
"WHIPLASH"

E se non vi procurerà nessuna emozione di nessun tipo significa che siete già morti e non ve ne siete accorti.
Ma se avete amato "Boyhood" lasciate perdere...per me quel film vince solo il premio macheduecoglioni!







Domandona...







14 commenti:

  1. Risposte
    1. sapresti spiegarmi COSA esattamente ti è piaciuto di quel film? Il fatto che i protagoniti crescessero e invecchiassero realmente? Beh, se avessero girato la mia vita dall'infanzia ad oggi, credimi sarebbe stato più interessante!
      Giuro che non vedevo un film così mostruosamente NOIOSO e insulso da secoli (anzi non me ne viene in mente nessuno che possa eguagliarlo in quel senso).

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  2. comunque la minaccia più terribile dell'isis è :"metteremo i canditi anche nei pandori"

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    1. minacce di questo tipo, divertenti, ne ho lette tantissime ma quella postata credo sia un po' più "raffinata" ;-)

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  3. però se uno dice quel film mi è piaciuto dovrebbe saper spiegare il perchè, o no?
    Vabbè, forse il rospetto è segretamente innamorato di Ethan Hawke ;-)

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  4. WHIPLASH

    Gran film.
    L'ho già visto tre volte (anche in lingua originale - non volevo farmi mancare niente) e già mi sta tornando la voglia di rivederlo.

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    1. pure a me!!! Tanto l'ho salvato nel PC. L'ho già visto due volte e SOLO in lingua originale (mi repelle l'idea di vederlo doppiato.)

      Complimenti comunque...

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    2. Probabilmente il tuo inglese è migliore del mio (scolastico).
      Poi a me non dispiace effettuare confronti tra versioni in lingue diverse, se il film merita.

      Perché "complimenti"?
      Partivo pure avvantaggiato dall'essere (stato) un mezzo batterista...

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    3. well, il mio inglese è ottimo ma intendevo comunque con sottotitoli in italiano che è sempre meglio per afferrare ogni singolo dialogo. Se il film merita, per me è davvero deleterio vederlo nella versione doppiata, perde moltissimo credimi, non c'è confronto.
      Guardando quel film ho sempre pensato a come uno spettatore batterista (pure mezzo ;-)) l'avrebbe percepito...

      I complimenti vanno sempre a chi ha i miei stessi gusti. E' la legge dell'amo chi ama le cose che amo io ;-)

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  5. "perde moltissimo credimi"

    Non risvegliare il mio lato pedante (come direbbe un certo Marcoz).
    Ho effettuato un discreto numero di confronti; di conseguenza mi sono formato una mia opinione in proposito, che può anche cambiare da un film all' altro. Questa opinione potrebbe, di volta in volta, coincidere con la tua o divergerne (si dirà "divergerne"? Bah! :) ).
    Il punto è però un altro. Non è questione di "crederti": può scegliere di crederti - o no - chi non abbia effettuato tali confronti. Sono stato abbastanza rompiscatole?
    ...

    Un batterista come me ha apprezzato cose che sa molto bene che nemmeno avrebbe notato prima.
    Prima della propria "batterizzazione". E questa è una vera goduria.
    Un mezzo batterista come me si rammarica del fatto che alcune cose, ancora, gli sfuggono/non è in grado di capirle.

    "la legge dell'amo chi ama le cose che amo io ;-) "

    "Amare" è una parola grossa. Prendo comunque atto della legge e comprendo quindi il motivo dei complimenti.

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    1. mi capita di risvegliare anche i lati peggiori delle persone e lo trovo adorabile, quindi non c'è problema.
      Credo comunque che tutto il discorso possa riassumersi sul livello di conoscenza dell'inglese e quanto si apprezzi questa lingua, a volte anche i sottotitoli sono distorti...
      Come puoi allora parlare di vero confronto se il tuo inglese è scolastico?

      Anche per me amare è una parola grossissima direi, ma perlopiù riferita alle persone, credo di poterla usare invece per ciò che riguarda l'arte in generale e la settima in particolare.

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    2. Diciamo scolastico con in più qualche decennio di ascolto di musica prevalentemente di origine anglosassone, con conseguente e rilassato studio successivo, da autodidatta.
      Comprendo molto spesso lo scritto (quindi i sottotitoli), con l'aiuto saltuario del dizionario, ma quasi nulla del parlato, se privo dei suddetti sottotitoli, ahimé.
      Che ci vuoi fare? Non dico che il doppiaggio sia un' arte ma, quando realizzato bene, è senz'altro una forma di artigianato di alto profilo.
      In alcuni casi apprezzo il timbro vocale del doppiatore/trice, magari più di quello dell'attore/ttrice originale.
      Non mi chiedere esempi: al momento non ne ho presenti, ma di sicuro mi è successo.
      Oppure li apprezzo entrambi, come forma di variazione sul tema.
      Poi adoro scoprire come sono stati risolti nella nostra lingua determinati modi di dire, battute umoristiche, espressioni intraducibili, riuscendo per giunta a mantenere una buona corrispondenza col movimento delle labbra.
      Oddìo, non pensare che stia lì a fare questi confronti tanto spesso; non è che sia una manìa.
      Mi è capitato e, per l'appunto, non sono giunto alla tua stessa conclusione che le versioni doppiate siano SISTEMATICAMENTE da condannare. Tutto qui.
      In alcuni casi la miglior fruibilità, per un italiota come me, giustifica la perdita di alcuni dettagli e raffinatezze.
      In altri casi, magari, no.

      Ossignùr, dove mi sto inerpicando!

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    3. pensandoci bene, non sono tutti da condannare sistematicamente, anche perchè ho visto film stupendi soltanto doppiati. Credo che per me il problema sia soprattutto vederli doppiati DOPO aver visto la visione originale, ecco, questo mi repelle, nello specifico serie tv tipo LOST, SHERLOCK o altre...

      Credo sia pure una questione di abitudine, tornando da Londra per esempio, dopo 4 anni, non riuscivo sul serio a vedere un film doppiato, tutto mi sembrava strano e ridicolo, le voci che non erano quelle degli attori originali, l'assenza di sincronia, boh era tremendo.

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  6. Certo: se il percorso è quello che hai descritto, la reazione è più che comprensibile.
    Io ho visto Londra solo in fotografia o sullo schermo...
    Tutto si spiega.

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La Bipocrazia a oltranza permette anche agli anonimi di farfugliare di tutto in questo spazio.
Tanto l'Orsa sa come rispondere a chiunque.