sabato 22 dicembre 2012

Non volevo. Ma ora voglio.



Stretching bovino attuato da un allevatore coscienzioso.








Tutto è iniziato con questo mio recentissimo post in cui volevo semplicemente dare un consiglio agli amanti della carne. Avevo volutamente fatto una premessa netta per non creare le solite lotte ideologiche o schieramenti tra "buoni e cattivi" che a mio avviso spesso e volentieri non sfociano in nulla di costruttivo.
Poi succede che scrivo le parole "alghe e carote" commentando questo post...e volente o nolente l'argomento vegetariani/onnivori è saltato fuori in maniera un po' più seria.
Visto che come giustamente ha scritto la mia interlocutrice Biancaneve è una tematica complessa da poter sviluppare in qualche commento e che mi è stato suggerito di riflettere, ho deciso di fare questo post per rigirare il suggerimento (che non è quello di diventare onnivori).

Anch'io non ho bisogno di riflettere sul fatto di diventare o meno vegetariana perchè l'ho fatto parecchi anni orsono ed oltre al fatto che non rinuncerei mai ad una cosa che mi piace così tanto e che mi fa stare bene fisicamente gratificandomi anche mentalmente ci sono altre ragioni logistiche per cui ritengo sia non solo un'utopia (questo sarebbe il minimo e non ho nulla contro le utopie anzi) ma qualcosa che se attuata in maniera globale sarebbe un disastro totale sia per il genere umano sia per il regno animale per una questione puramente pratica.
Ma a questo veniamo successivamente.

Tengo a precisare che non approvo minimamente gli allevamenti intensivi, le torture e ciò che viene fatto oggi su scala industriale agli animali, esistono modalità di allevamento come per esempio quella che riportavo in quel post sul manzo Kobe che mi farebbero quasi desiderare di essere nata di razza Wagyu (massaggiata tutti i giorni con Mozart di sottofondo e litri di birra! Che vuoi di più?) e tra l'altro gli animali non sembra abbiano chiaro il concetto di "non esistenza" quindi non vivono l'esperienza finale come i condannati nel braccio della morte...
Purtroppo non tutti gli allevatori sono così coscienziosi e aggiungerei pure intelligenti visto che la carne di un animale "sereno" e trattato bene è molto più gustosa, tendono invece a pensare al profitto in termini quantitativi ecco allora che i vegetariani invece di privarsi di qualche fettina di carne dovrebbero, insieme a TUTTI noi, fare qualcosa, battersi per migliorare le condizioni di sopravvivenza di questi animali che, ripeto, sono inferiori a noi dal punto di vista dell'autorealizzazione, non si è mai vista infatti una rivolta con tanto di striscioni di protesta in un macello (era questo che intendevo per "inferiori"...).
Ma potete anche tranquillamente continuare a privarvi di carne, personalmente la cosa non mi infastidisce, mi infastidisce invece un tantino essere paragonata ad Hitler e i suoi seguaci...perchè sembra solo qualcosa da integralisti esaltati.

Ho letto diverse diatribe e opinioni da parte di entrambe le categorie e devo dire che parecchie puttanate si potrebbe evitare di esprimerle, sia da parte dei vegetariani/vegani sia da parte degli onnivori.
Però una considerazione di un ambientalista che in realtà ha fatto riflettere anche me perchè non consideravo la "visione globale" di una simile scelta e che riporto con piacere è la seguente:

"Vegetariani e vegani: una alternativa possibile dal punto di vista ambientalista?

Innanzitutto bisogna distinguere bene i due gruppi: i vegetariani sono individui ragionevoli e la loro scelta benché opinabile dal punto di vista agro-zootecnico-ambientalista, è ragionevole dal punto di vista nutrizionale. In un individuo adulto la carne è perfettamente sostituibile da altri alimenti di origine animale. Ben diverso è il veganesimo, una fede assurda da tutti i punti di vista, i cui adepti al pari degli integralisti talebani non sono disponibili ad alcun tipo di ragionamento e dialogo.
Vi sono molti modi per discutere di questo genere di argomenti: per esperienza personale, il più sbagliato è affrontarli con motivazioni medico-scientifiche: homines id quod volunt credunt!
Come ambientalista, mi interessa solamente dimostrare che entrambe sono alternative possibili solo finché coinvolgono una minoranza. Qualora invece la percentuale di vegetariani e/o vegani fosse superiore al 5-10% si andrebbe progressivamente incontro ad una serie di problematiche tali da mettere in pericolo l’umanità.
Nello specifico caso dei vegani la dimostrazione è puerile. I vegani non ammettono l’allevamento di alcun tipo di specie domestica, tra cui le api. Da quando tutti gli alveari europei sono stati contagiati dalla Varroa, (un parassita di origine asiatica) la sopravvivenza delle api dipende dalle attenzioni terapeutiche e profilattiche degli apicoltori, per cui abbandonate a loro stesse morirebbero. In mancanza di api verrebbero a mancare molti tipi di frutta e verdura: alimenti di base dei vegani. In mancanza di altre specie di animali domestici verrebbero invece a mancare i fertilizzanti organici necessari al mantenimento dello strato di humus. Di conseguenza, dopo un po’ di anni, calerebbero drasticamente la fertilità dei suoli e le produzioni di cereali e legumi. Ergo: morte per fame di tutti i vegani. L’unica alternativa che avrebbe una umanità interamente vegana è utilizzare le deiezione umane per fertilizzare il suolo, ma queste non basterebbero di certo a mantenere la fertilità di tutti i terreni necessari per le coltivazioni.
Per dimostrare le incongruenze dei vegetariani, basta invece l’aritmetica appresa alla scuola primaria.
Immaginiamo che domani mattina (per obbligo di legge o convinzione) diventassimo tutti vegetariani. Oltre alla consueta frutta, verdura, cereali e leguminose, la nuova dieta sarebbe basata su una grossa quota di derivati dal latte, da uova, miele, ecc. In sostituzione della carne, l’importanza nutrizionale di questi altri alimenti di origine animale aumenterebbe di molto.
Per comodità cominciamo dal latte e suoi derivati e prendiamo in considerazione solo la situazione italiana.
Attualmente in Italia vengono allevate circa due milioni di vacche da latte che producono circa il 50% del nostro fabbisogno. In considerazione di un maggiore benessere per le vacche (i vegetariani sono giustamente molto sensibili su questo punto) si ridurrebbe l’intensità delle produzioni per cui ogni vacca produrrebbe circa la metà rispetto ad ora. Con una minore produzione, il numero delle vacche da latte deve quindi raddoppiare. Potrebbe addirittura triplicare in ragione della riduzione delle importazioni (una maggiore attenzione ai Km0), ma per ora è meglio non esagerare.
Nell’era vegetariana è quindi necessario allevare circa 4 milioni di vacche. Come tutti sanno (almeno spero), le vacche fanno il latte solo dopo aver partorito un vitello. Non tutte però rimangono gravide (nella migliore delle ipotesi, solo il 90%) e superata una certa età (7-8-10 anni) le vacche diventano improduttive.
In questo schema, ogni anno nascono quindi 3.600.000 vitelli. Di questi la metà sono maschi e l’altra metà femmine. Dato che tutti sono vegetariani, nessun animale può essere ucciso e per conseguenza tutti i vitelli maschi (circa 1.800.000) vanno mantenuti per circa 20-25 anni in attesa di morte naturale. Una parte delle femmine (circa 4-500.000) vanno a sostituire ogni anno le vacche riformate o morte per vecchiaia. Tutte le altre non destinate alla (ri)produzione (circa 1.400.000) raggiungono i loro fratelli, ma vanno allevate in recinti separati per evitare l’accoppiamento.
Ogni anno vanno quindi destinati in grandi allevamenti (gestiti a spese dello stato) circa 3.600.000 tra vitelli e vacche riformate. Se venissero allevati con metodo biologico (2 capi per ettaro) sarebbe necessario destinare ogni anno circa 1.800.000 ettari di terreno a questo scopo. Considerando che la superficie totale dell’Italia (montagne, laghi, strade e città comprese) è di circa 30.000.000 di ettari, in circa 15-16 anni l’Italia verrebbe quindi interamente coperta di bovini. Con metodi di allevamento più intensivi (comunque aborriti dalla maggior parte degli attuali vegetariani) la distruzione totale
dell’ambiente verrebbe dilazionata di 5-6 anni.
Oltre alle vacche da latte, lo stesso discorso vale ovviamente anche per le pecore (per la lana ed altro), per le galline ovaiole, per i cavalli, ecc.
Per farla breve, basterebbero meno di 10 anni per coprire tutta l’Italia di animali domestici. Per quelli selvatici non ci sarebbe ovviamente posto: alla faccia dei vegetariani che si dichiarano animalisti e ambientalisti!
Considerando che la vita media dei bovini ed ovini è superiore a questo periodo, invece che di morte naturale come auspicato dagli ipocriti animalisti vegetariani, tutti gli animali e anche l’uomo morirebbero semplicemente di fame. E’ questo il paradiso cui aspirano i vegetariani?
Tutti i vegetariani che hanno letto o udito questa esposizione, inattaccabile nella sua semplicità, dopo qualche momento di stupore (di tutti quelli da me interpellati, nessuno di loro ci aveva mai pensato) si difendono sostenendo che le loro motivazioni restano valide perché dettate da un imperativo etico superiore.


Etica superiore?

Affrontiamo dunque la motivazione dell’etica, il classico argomento di chi non ha altri argomenti validi.
Storicamente si sono succeduti vari tipi di etica, ma sicuramente quello invocato dai vegetariani è l’etica kantiana della legge morale dentro di sé. L’etica kantiana è senza dubbio ammirevole ed auspicabile, ma è possibile solo in un mondo in cui le conseguenze dei nostri comportamenti hanno una scarsa ripercussione a livello generale.
Con l’esempio prima descritto, ho dimostrato che se il criterio di scelta dei vegani e vegetariani diventasse generale, le conseguenze sull’ambiente sarebbero disastrose.

 A questo punto è necessario rivedere il criterio di valore dell’etica dei vegetariani. Come può questa minoranza invocare una superiorità etica e morale, quando la loro scelta è resa possibile solo da una maggioranza considerata immorale? In pratica come possiamo noi onnivori essere considerati male quando è solo grazie alla nostra presunta assenza (o inferiorità) di etica” che si evitano le spiacevoli conseguenze prima descritte?
Vegetariani e vegani possono stare tranquilli. Noi onnivori, a parte qualche sfottò, non negheremo certo il loro diritto di scegliere cosa mangiare. Però quando i vegetariani e vegani ci incrociano dovrebbero almeno abbassare lo sguardo con animo riconoscente."





Certo la frase finale non è molto condivisibile...e spero pure si sbagli sul fatto che voi vegani non siate disponibili al ragionamento e al dialogo, ma per il resto mi sembra tutto molto sensato.
A voi vegetariani/vegani non sembra un valido motivo di riflessione? Continuando tuttavia a non mangiare carne e derivati senza tentativi di "evangelizzazione" perchè è bene che restiate una minoranza!
Provando ad unirvi (invece di puntare il dito come se fossero piccoli mostri) agli onnivori consapevoli per lottare contro le condizioni di allevamento brutali?






19 commenti:

  1. Avevo scritto un lungo e articolato commento - con tanto di riferimenti antropologici ma anche smontando Rifkin e co. sulle dinamiche ecologiche ed economiche mondiali - contro scelta e atteggiamenti comuni vegetariani/vegani, ma poi ho pensato fosse troppo complesso e sinceramente alla fine non avevo voglia di stare dentro questa discussione.
    Ché a voler essere sinceri sul serio, il problema è ben più a monte: per la felicità degli animali, gli esseri umani dovrebbero estinguersi. Tutto il resto è fuffa di comodo.

    Quindi apro e chiudo la mia partecipazione qui con un hip hip hurrà a Orsa e la citazione del vecchio spot salutista di RadioBlackOut: "Mangia sano, mangia un vegano!".

    Ciao, bella, bacio con schiocco! ;-)

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    1. Peccato, IO lo avrei letto volentieri ma ti capisco, probabilmente dovevo restarne fuori anch'io perchè non si ricava un ragno dal buco.
      Ma sai qual è il mio problema?
      Non riesco a pensare che non ci sia speranza di dialogo, io vorrei discutere anche con un talebano, perchè alla fine non costa nulla ascoltare le opinioni altrui, anche le più inconcludenti.

      Ma...qualcosa mi dice che QUESTA potrebbe essere l'ultima e il prossimo vegano che incontro gli sputo in un occhio senza nemmeno farlo parlare.
      Non è vero, non è nella mia natura ma vorrei lo diventasse.

      E sul fatto dell'estinzione umana (volontaria)non ne ho neanche accennato in questo contesto già così mentalmente fragile ;-)

      Ricambio sempre con piacere e sono orgogliosa di averti tra i lettori di questo blog che non si prende mai sul serio e quando lo fa...se ne pente!

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    2. Ciao, si dice "cavare", cioè "togliere" un ragno dal buco, e non "ricavare", cioè "ottenere". Se guardi nel libro delle ricette, infatti, vedrai che fra gli ingredienti per fare il ragno non c'è il buco. Quello viene usato più che altro per fare le ciambelle.

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    3. Ti ringrazio profondamente. Questo tuo intervento è stato fondamentale.

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  2. Faccio solo una considerazione: nel tuo precedente post sulla carne, hai chiesto ai vegetariani di non intervenire (pur punzecchiandoli) e non mi sembra che qualcuno ti abbia rotto le balle. Sei intervenuta su un post che parlava di Telethon e vivisezione, hai tirato fuori l'argomento di tua iniziativa, si è acceso un dibattito e non mi sembra che qualcuno ti abbia giudicata o abbia fatto ironia su di te.
    A questo punto devo pensare che si trattasse solo di una tattica per scaldare gli animi e tirar su qualche casino solo per avere un po' di visibilità virtuale.
    Che delusione.
    Stammi bene.

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    1. o_0

      Non so se ti rendi conto di quanto sia stato ridicolo questo commento...
      Ero davvero animata da buone intenzioni come i più avranno capito, ho fatto un post serio, senza ironia di sorta perchè speravo in in un confronto tranquillo, aperto,intelligente e maturo.
      Se tu conoscessi un millesimo della mia persona, ti renderesti conto dell'immane cazzata che hai detto parlando di tattiche varie o della ricerca di visibilità, non mi appartengono. I bimbiminkia tendono a fare a gara a chi ce l'ha più lunga...la visualizzazione.

      Sai cosa penso a questo punto?
      Che hanno davvero ragione a dire che siete incapaci di controbbattere con argomentazioni sensate e che siete e rimarrete soltanto dei poveri esaltati...con la coda di paglia per giunta, frustrati perchè ghettizzati.
      Io qui stavo tentando di fare qualcosa di più costruttivo ma non ci sei arrivato, eppure pensavo fossi un tantino più intelligente di ciò che hai dimostrato.
      Ergo la delusione (per modo di dire chitesencula) l'ho avuta io.
      Invece di esporre falsità (ed insultare) arrampicandoti sugli specchi non hai nemmeno tentato di focalizzare l'argomento del post per produrre un'idea che sfiorasse una qualche logica.
      E sai perchè? Te lo dico io, non avevi scelta.
      Perchè è talmente schiacciante come logica che ti sei fatto rode er culo come si dice a Roma e ti dovevi inventare qualcosa.

      E "SE" mai, (ma non credo dopo l'enorme figura di merda) ti venisse voglia di replicare, ATTIENITI all'argomento del post, grazie.
      Ovverossia, te lo sintetizzo perchè forse non l'hai capito, la scelta del vegetarianismo applicata su scala mondiale e la possibilità di UNIRSI per tentare di frenare gli allevamenti stile lager.

      Io comunque continuo a sperare che prima o poi passerà di qua un vegetariano o vegano intelligente.

      Ma sono un'idealista.

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  3. Solo una domanda. Posso sapere il nome di questo anonimo "ambientalista" che citi nel post?
    E magari anche da dove nasce l'estratto che qui hai presentato. Incollando qualche pezzo di quella citazione sul web ho trovato solo blog su blog che citano il tuo stesso estratto. Mi piacerebbe capire se questa è una favoletta che gira su internet e scritta da chissà chi o se c'è un autorevole scienziato dietro questa tesi. Grazie.

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    1. Mi piacerebbe sapere QUALE importanza avrebbe un nome e cognone in un contesto in cui non si è disquisito di argomenti scientifici ma si è fatta una considerazione possedendo le capacità aritmetiche di un bambino? Ma la capacità di guardare aldilà delle quattro tiritere che siete in grado di esprimere.
      Se l'hai trovato spesso citato cara Tourette ci sarà un motivo...
      Ma anche tu vedo che preferisci sviare il discorso perchè non sai che cazzo controbbattere.

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    2. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAH!

      Il fatto è che tu non vuoi essere controbattuta, non ti interessa sapere cosa c'è oltre quello che dici tu anche perché lo sai già (almeno è questo quello che dici).
      Ma non si transige sul fatto che se riporti una citazione, un'opinione o qualsiasicosadettanondate, anche di topo gigo, forse nessuno te l'aveva detto prima, devi citare. Perché posso anche leggerla su 3mila blog (e in questo caso saranno 4/5 i blog in cui ho letto questa filastrocca) ma posso tranquillamente pensare che sia una di quelle catene di s.antonio che sul web fanno tanto presa, e via con la condivisione. Se il web fosse fonte di tante cose vere allora il grande fratello dovrebbe essere il mio nuovo dio. Forse non sei abituata a sapere chi è la fonte o da quale studio provengano certe cose, ti basta che diano ragione alle tue tesi. Se ragionassi come te, te ne riporterei altre mille all'opposto. Però ho capito che non ne vale la pena. Così come non ne vale la pena con i credenti che amano armarsi di fede verso le tante favolette senza chiedersi niente altro.
      Credo che Biancaneve sia stata più dritta di noi a non intervenire perché ha capito che laddove non c'è propensione al dialogo è meglio evitare di mettersi nella mischia.

      Detto questo, continua pure da sola, statt buon! ":-) :-) :-) :-)" [cit. Orsa]

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    3. Continui a dimostrare quello che ho detto sopra.

      La propensione al dialogo c'era eccome da parte mia in QUESTO post.
      C'era appunto.
      Da questo momento non c'è più, ho mostrato pure fin troppo interesse nei vostri confronti e contrariamente a voi, non amo i teatrini di questo genere.
      Fine.

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  4. PS: il paragone con Hitler & affini regge benissimo. Anche lui giustificava lo sterminio di esseri viventi additando questi come "esseri inferiori".

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    1. Ancora una volta travisate a vostro piacimento, RILEGGI perchè ho parlato di inferiorità.
      Te lo rispiego perchè mi sa che con voi bisogna fare così:
      GLI ANIMALI SONO INFERIORI PERCHE' NON RIESCONO A RIBELLARSI AL DESTINO CRUDELE CHE GLI ONNIVORI HANNO LORO INFLITTO.
      Se vuoi ti faccio un disegnino.

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    2. PS
      La figura migliore (finora) comunque l'ha fatta la tua amica Biancaneve.

      Quando non si ha nulla da dire è meglio tacere.

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    3. Beh, io di cose da dire ne ho molte, visto che mi occupo di antispecismo da diversi anni, scrivo su due riviste specifiche sull'argomento e tratto da oltre due anni anche sul mio blog di queste tematiche. Solo che magari ne discuto con chi ha un minimo di capacità di portare argomenti e non fuffa.

      Che significa che gli animali sono inferiori perché non hanno la capacità di ribellarsi? Dunque gli sfruttati, i diseredati, gli schiavi di tutto il mondo sono inferiori?
      E poi che argomento è questo della legittimazione dello sfruttamento per presunta inferiorità? E' un argomento fascista e nemmeno te ne rendi conto.

      Con ciò chiudo e non perché non ho argomenti (del resto hai visto bene che sul blog di Alessandro ti ho lasciato commenti assai articolati), ma perché discutere con te non vale proprio la pena, sei piena di pregiudizi e di non-argomenti.
      Peraltro, postando quel pseudo-articolo dell'anonimo ambientalista hai persino dimostrato di non essere nemmeno in grado di partorire tu stessa un pensiero articolato, oltre il pregiudizio dell'inferiorità degli animali non umani non sai andare. Peccato per te.

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  5. Sulla ribellione degli animali, intanto ti lascio questo post che avevo scritto tempo addietro, dove segnalo anche un saggio molto interessante (in inglese però, in italiano non è stato ancora tradotto):
    http://www.ildolcedomani.com/2012/09/alexandre-ovvero-anche-gli-animali.html

    Aggiungo che non è mia abitudine vantarmi di scrivere di qua e di là, anzi, tutt'altro, solo che sentirsi dire di non avere argomenti quando sono anni che ci si dedica allo studio dell'antispecismo è veramente ingeneroso.
    A me sembra, e te lo dico con molta tristezza, che sia a tu non avere argomenti, non essendo ferrata sull'antispecismo. Intanto già parli di veganismo e vegetarianismo come se fossero essi stessi un'ideologia, quindi confondendo la causa con gli effetti, in quanto sono semmai la naturale ed ovvia conseguenza delle teorie antispeciste e non un'idea di per sé, secondo non fai che ripetere pregiudizi - frutto di una cultura antropocentrica millenaria, che ha ragioni storico-antropologiche-sociali ben precise e quindi destrutturabili - senza essere riuscita a portare argomenti cogenti.
    A questo punto io apprezzerei infinitamente di più se tu ammettessi di mangiare carne perché semplicemente, come hai ribadito spesso, ti piace e basta, ma senza tentare di arrampicarti sugli specchi con pretese di giustificazione che non reggono e che dimostrano la tua totale ignoranza sull'argomento antispecismo. Insomma, leggiti qualche testo magari, poi ne riparliamo. Non c'è nulla di male ad ammettere di non conoscere un argomento, io stessa non ne conosco molti, ma, per dire, se venisse qui un fisico a spiegarmi qualcosa di fisica quantistica, non è che pretenderei di avere ragione a prescindere, umilmente ammetterei di non saperne molto.
    Insomma, non volevo sembrare supponente, ma non è che hai lasciato molto scampo ad un atteggiamento diverso. Fossi veramente una stronza non ti avrei proprio risposto, valutando la sterilità dei tuoi interventi, ma poiché, a differenza di quanto sostieni, argomenti ne ho ed anche capacità di affrontare un dialogo, sono qui ancora una volta. Credo sia davvero l'ultima però, a questo punto, visto che mi spendo molto altrove (sul mio blog, sulle riviste), non ritengo più utile trascorrere ulteriore tempo qui (anche perché le obiezioni che porti veramente sono trite e ritrite, sono le stesse che dite tutti per giustificare l'ingiustificabile, ossia il fatto che siete corresponsabili di un sistema di sfruttamento, sofferenza e morte degli animali non umani, esseri senzienti (come tanta letteratura scientifica in proposito dimostra). Checché voi ne pensiate, gli animali soffrono e la loro esistenza ha un valore inerente che dovrebbe essere rispettato. Sulla coscienza e complessità cognitiva ed emotiva degli animali non umani c'è veramente letteratura scientifica a iosa, basta solo avere l'umiltà di voler approfondire, spazzando via pregiudizi millenari.

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    1. Bla bla bla...ma il tema, l'unico del mio post non viene sfiorato da nessuno di voi. Ci sarà un motivo.

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    2. Il tema del tuo post non viene sfiorato perché è totalmente insensato. Basta leggere un po' di testi di ecologia (testi veri intendo, testi di autori conosciuti, non anonimi, con lista lunghissima di fonti bibliografiche) tipo Ecocidio di Rifkin per essere smontato.

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    3. Suppongo che per te sia normale rispondere che una qualunque cosa sia insensata senza neppure giustificarne il motivo (malgrado tu abbia letto e assimilato validissimi testi al riguardo).
      A me sembrava che avesse senso e VOLEVO riflettere di questo con voi. Ma è stato pienamente inutile.
      AMEN.

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La Bipocrazia a oltranza permette anche agli anonimi di farfugliare di tutto in questo spazio.
Tanto l'Orsa sa come rispondere a chiunque.