martedì 10 luglio 2012

Ultimamente.


Non scrivo più, nè a te caro blog (te ne eri accorto eh?) nè rispondo alle e-mail ma non perchè non abbia nulla da dire o perchè ritengo poco interessanti le e-mail che mi arrivano, no. Si tratta di qualcos'altro.
Sto avvertendo in maniera forse preoccupante tutto il limite delle parole.
Il discorso si estende anche alla comunicazione verbale, non solo scritta. Mi rendo conto che parlo sempre meno, vorrei che le parole non esistessero e che gli esseri umani  comunicassero col pensiero o con le dita dei piedi che so.
Avete presente quei film in cui un protagonista smette di colpo di parlare? Solitamente è un bambino che ha subìto un trauma o un adulto che ha compreso una serie di cose. Da un po' di tempo a questa parte è come se volessi seguire quella direzione, smettere di parlare per sempre.
E non intendo "smettere di dire cazzate" o parlare solo con qualcuno o comunque dosare la verbosità,  no no, proprio smettere. Entrare in un tabaccaio senza dire neanche buongiorno e vedermi porgere il tabacco e le cartine che uso. Idem in qualunque altro luogo e situazione. Zitta, voglio rimanere zitta.
Mi rendo conto che è impossibile, tranne nei film, dove solitamente questi soggetti vengono rinchiusi in qualche struttura o comunque sono fonte di osservazione, oppure - per realizzarlo- dovrei andare a vivere in un Eremo o ancora, fare come Dian Fossey che andò a vivere tra i gorilla.

Ma io vorrei continuare a comunicare con le persone, solo non con le parole. Come si può fare?
Le parole sono una barriera invisibile, un artificio, un'incomprensione quasi costante anche quando si è certi che l'altro abbia dipanato il tuo pensiero.Le parole sono fraintendimenti o pura illusione. Incarnano il limite comunicativo dell'estrinsecazione dei nostri processi mentali (non so che cazzo ho detto ma credo di averlo detto bene).
Le parole sono inutili.
Anche e soprattutto quelle che ho scritto fin qui.

Io non riesco a dare un giudizio netto rispetto a questo mio sentire, inizialmente pensavo che la mia asocialità stesse assumendo aspetti monumentali e quindi fonte di negatività (?) ma allo stesso tempo avvertivo e avverto qualcosa di positivo in tutto ciò. Qualcosa di maturo, di saggio, non sentire l'esigenza di parlare e raccontarsi forse non è un male. O forse sto diventando schizofrenica, bah.
A voi non è mai capitato? No, non il fatto di diventare schizofrenici ma di considerare l'ipotesi di smettere di parlare per il resto dei vostri giorni.

Però il fatto che io abbia avuto voglia di spiegarlo con le parole, ( e in quale altro modo l'avrei potuto fare??) significa che in quell'Eremo non ci andrò a breve.
E che forse presto riprenderò a sparare cazzate, qui e altrove ;)

Fa caldo eh?



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28 commenti:

  1. sì fa tanto caldo, e la nostra mentre prende strade inattese. Comunque, se ti può esser di conforto, pure io vorrei non dover parlare, visto che passo ore e ore a parlare con gente di cui non mi frega nulla...potrei passare giorni interi senza proferire parola, ma c'è qui in casa, qualcuno che mi costringe a fare conversazione. Il silenzio è un diritto.
    Ps non sarebbe male usare le dita dei piedi!!!

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    1. Ciao Hobina, che piacere rivederti da queste parti :)
      Non so se sia il caldo a produrre questo sentire, certo è che la quasi asfissia di questi giorni, un po' sta ottundendo la mia mente e genera voglia di "non-azione".
      Fortunatamente,in un momento così, io non sono "costretta" a conversare (almeno quando torno a casa).
      Il silenzio è un diritto hai detto bene ma sfortunatamente anche quello a volte viene frainteso.

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    1. Beh, in un certo senso sono tornata abbastanza direi, dire di non voler dire è pur sempre un "dire" ;)

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  3. ho smesso di parlare per due anni...naturalmente sono stata oggetto di studio e adesso dirlo pubblicamente certo non aumenterà la mia "simpatia" ed in pìù confuterò la tesi che non "ci sono con la testa", ma non ho più un blog...nessuno ero nessuno sono...
    ritornando a bomba del discorso...è una non vita...nonostante tutto, la parola e dunque la comunicazione è vita
    ciao OrsaB.imba buona vita :)

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    1. Ciao S. non sapevo della tua scelta, mi riferisco al blog, sono dell'idea di mollare tutto ciò che non ci diverte più,(per un periodo o per sempre).
      Non so cosa significhi davvero essere "qualcuno" ma sono certa che non viene stabilito dall'avere o meno un blog...può essere una tra le tante esperienze che si ha voglia di fare e tutto ha un inizio ed una fine, io credevo sinceramente di aver chiuso col blog ma eccomi qua.

      Dicendolo proprio a ME che hai smesso di parlare per due anni non hai suscitato affatto nessuna antipatia, ANZI! Non so e non voglio sapere per quale motivo tu l'abbia fatto ma in questo momento sono certissima di comprendere...
      Blog o non blog, silenzi o meno, sei sempre la benvenuta qui :)

      PS
      E poi...dove sta scritto che dobbiamo essere "simpatici"?
      Io ogni tanto provo ad evitarlo, e ci riesco bene...

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    2. dimenticavo...forse hai ragione sulla comunicazione ma ci sono dei momenti in cui non si ha voglia di avere "vita". O semplicemente non si sente la necessita di condividerla.
      Ma prima o poi arriva (la necessità). E non so se aggiungere purtroppo o per fortuna.

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  4. il limite delle parole, anche a me capitò di pensare questa cosa e così, di punto in bianco, decisi che la sola parola non stimolava abbastanza i sensi dei miei interlocutori per cui un bel dì cominciai ad esprimermi utilizzando solo rutti, scorregge e una mazza da baseball; da quel giorno sono molto più comunicativo, stimolo l'udito, ma anche l'olfatto, il gusto e il tatto... è vero le parole sono quasi inutili.

    prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr (saluti)

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    1. Non mi ci vedo a comunicare in quel modo, potrei rischiare di diventare troppo affascinante.
      Saluti e baci.

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  5. Tesoro!!!!!!! Un poco di depressione forse?

    Dai che passa, le cose dal mio punto di vista si risolvono meglio comunicando direttamente, le comunicazioni non verbali a volte non bastano.

    Bacino orsotta, continua a prenderti la tua meritata vacanza almeno da qui e torna più fanculizzante che mai.

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    1. No tesoro, non è depressione, quella mi fa lamentare di continuo sentendo l'esigenza di "comunicare" il mio malessere.
      Non so cos'è ma sento che sta andando via.
      Le comunicazioni non verbali comunque ritengo siano le più profonde e vere.

      Un bacio (silenzioso) :)

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    2. qualcuno prenda i pattiniiiiii che devo fare il numero del mimo con l'orsa!!!

      Ho sempre amato il circo :D

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  6. Mi trovi perfettamente d'accordo.

    P.S.: scusa se te l'ho comunicato a parole ;^)

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    1. Ah meno male, allora non sono la sola schizofrenica...
      Però potevi comunicarlo con un giro di DO ;)

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  7. deh, non farmi venire idee strane.

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    1. In che senso? Nel senso che stai pensando anche tu di comunicare con le dita dei piedi? ;)

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  8. Benchè l’onda delle parole ci sovrasti sempre, le nostre profondità sono sempre silenti.

    (Kahlil Gibran)

    Bacio

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  9. Ecco, e come sempre non m'era arrivato il tuo aggiornamento di questo post... Vabbè, meno male che me l'hai segnalato.

    Parlare (anzi, direi 'conversare' - quindi parlare e ascoltare un po' per ciascuno/a) a volte è appassionante; altre volte noioso. Spesso affatica. Quindi io sono una che parla in modo misurato nella realtà. E mi prendo anche lunghi periodi di silenzio, con le persone care (quelle non care non le frequento proprio). Loro lo sanno, non insistono e - conoscendomi bene - il più delle volte mi leggono nel pensiero e intercettano+risolvono i miei desideri/bisogni anche senza che io parli.

    Il tuo silenzio mi sta benissimo, ma visto che sono lontana sii gentile: mandami settimanalmente un segnale sonar per dirmi che sei ancora viva, un rutto da birra prolungato tipo BLEEEEEEUUUUURRRPPPP seguito da onde di propagazione tipo )))))) va benissimo. Besos!

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    1. Bella Minerva, m'hai fatto ridere col rutto-sonar (ma anche con lo "sventramento", di là...) :D
      E ridere è un modo di comunicare che mi garba mucho.

      :*

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  10. E' un problema dei nostri giorni, come fossimo tornati indietro di millenni. Ecco perché Facebook impazza, perché comunica molto con poche parole. Il problema del caldo però non lo risolve mica...

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    1. Facebook comunica molto con poche parole??
      Bah, sarà che io ne sto fuori, ma non mi dà questa impressione...

      E poi, il mio non era un discorso sul comunicare meglio, bene qualitativamente (ovviamente sono stata fraintesa!)
      Intendevo smettere di parlare definitivamente.
      Mi rendo conto che è una follia difficile da comprendere e condividere.

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  11. Risposte
    1. :D
      Noto che hai colto lo spirito del post! :)

      (O-* (prova a decodificare questo!)

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  12. Che cosa interessante.
    È vero che le parole limitano, ed è vero che a volte è bellissimo non aver bisogno di parlare e riuscire a intendersi lo stesso... però io non ci rinuncerei mai. E questo perché:
    1) non dico tutto quello che penso, e non mi dispiace poter avere uno schermo per i miei pensieri quando voglio.
    2) ho avuto delle conversazioni meravigliose in cui i pensieri non sembrano essere limitati dalle parole.
    3) ho appena passato una serata a cantare e sentire cantare, ed è qualcosa di così magico che senza parole non sarebbe lo stesso.

    Comunque, che tu scriva o no, io non mi dimenticherò di te!

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  13. Ehilà, ecco la mia figlioccia ;)
    Superati gli esami? (di quinta o di stato, non ricordo) ;)
    Anch'io ho avuto conversazioni meravigliose e il cantare non l'avevo considerato come un "parlare" in effetti.

    Non avrai motivo per dimenticarmi perchè scriverò, parlerò, canterò e farò rutti ancora per molto ;)
    Magari a volte mi concedo pause un po' più lunghe ecco.

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    1. BUUUURP!
      Detto questo, gli esami sono andati benissimo, ora devo scegliere la scuola superiore :P

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Tanto l'Orsa sa come rispondere a chiunque.